Il 25 aprile, giornata della liberazione dall'oppressione del nazi-fascismo, non ha rappresentato l'inizio di una nuova epoca in Italia?
Dopo quella data, non sembrava essere definitivamente conclusa l'esperienza di ideologia, di potere e di governo fascista?
Sì..ma ne siamo proprio sicuri?
Razzismo e xenofobia, repressione e controllo, guerra e negazione dei diritti sono ancora oggi all'ordine del giorno.
Vengono sgomberati e bruciati campi rom, si tenta di negare l'accesso all'asilo ai bambini figli di clandestini, la risposta all'immigrazione è rappresentata da muri, cpt e rimpatri, sono continuamente sotto attacco leggi come l'aborto o il divorzio, ostacolate le unioni di fatto, l'omosessualità, la libertà di scelta sul proprio corpo e sulla propria identità.
Per di più chi è al governo non trova di meglio che affermare che i libri di scuola vanno cambiati, perché “troppo intrisi di resistenza”. Come se i programmi ministeriali fossero rivoluzionari!
Questo tipo di affermazioni palesa la precisa volontà di riscrivere e cancellare la nostra memoria storica, togliendoci così gli strumenti indispensabili per capire il presente.
In un quadro di razzismo, intolleranza, xenofobia, controllo e guerra diventa indispensabile applicare il diritto di resistenza contro ogni tipo di politica volta in questo senso, costruendo percorsi di cultura reale e di rifiuto di qualsiasi forma di fascismo: quello del ventennio e quello di oggi.
25 APRILE, DIRITTO DI RESISTENZA CONTRO OGNI FASCISMO!
collettivo rebelde
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