giovedì 18 dicembre 2008

L'ONDA ARRIVA FINO A NATALE...19 dicembre, lezioni in piazza!

Anche dal Parini ci vediamo alle 15.30 in piazza S.Babila, in questo ultimo appuntamento del 2008 con le altre scuole, gli studenti, le facoltà e i professori dell'Onda!

venerdì 12 dicembre 2008

REPORT DAL CORTEO...chi non ha cultura non ha memoria, gelmini tu rimandi e noi non ci fermiamo!

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Oggi un corteo da più di 10mila studenti delle scuole superiori e delle facoltà e da molte altre migliaia di lavoratori ha inondato nuovamente Milano.

Abbiamo ricordato tutti quanti la strage di piazza Fontana ed espresso il totale rifiuto per le nuove strategie di tensione, che passando attraverso le giornate del G8 di Genova arrivano fino ai nostri giorni, con le minacce e gli sgomberi in Italia, con la morte di Alexis in Grecia: "IO NON HO PAURA, DA MILANO AD ATENE, CON ALEXIS NEL CUORE".

A seguito delle ritrattazioni della Ministra Gelmini, che parla di un rinvio al 2010 dei provvedimenti per le superiori e indica il maestro unico come possibilità per le elementari che ne faranno richiesta, lo striscione di testa recitava "CHI NON HA CULTURA NON HA MEMORIA, GELMINI, TU RIMANDI E NOI NON CI FERMIAMO!".

Guarda il link a Vivimilano:
http://www.corriere.it/vivimilano/cronache/articoli/2008/12/12/sciopero_generale_cgl_milano_cortei_tram_scuole_poste.shtml

lunedì 8 dicembre 2008

sui fatti di Atene...

I meccanismi di intimidazione e repressione che vediamo applicati
nelle città hanno raggiunto le peggiori conseguenze ad Atene; un
ragazzo di 15 anni, Andreas, è stato ucciso dai colpi di pistola che
un poliziotto ha sparato da una camionetta durante un corteo in
favore del diritto allo studio. E' assurdo che un ragazzo venga ucciso
mentre manifesta e che la violenza da parte delle forze dell'ordine
sia l'unica risposta dei governi a chi lotta per i suoi diritti.
Ad ogni meccanismo di tensione rispondiamo che non siamo noi a doverci
spaventare e ad avere paura.
A dimostrare di averne sono i governi in crisi che, non sapendo più
come gestire un sistema che gli è sfuggito dalle mani sono pronti
persino a sparare, a sguinzagliare i soliti "utili idioti" provocatori
nelle piazze, a denunciare e sgomberare gi studenti che occupano. Le
politiche securitarie non fermeranno il movimento; l'onda è in grado
di travolgerli e di riprendersi le piazze. Il 12 dicembre 1969 a
Milano è scoppiata una bomba in Piazza Fontana piazzata da fascisti e
servizi segreti, dando il via agli anni di piombo, in cui con il
terrore e i morti lo stato cercava di fermare i movimenti; lo stesso
terrore che parecchi anni dopo abbiamo visto scatenato a Genova e di
cui le responsabilità restano ancora impunite. In tutta Italia, il 12
dicembre dedicheremo le nostre manifestazioni ad Andreas, e in questi
giorni riempiremo le nostre città di iniziative diffuse per denunciare
la vergogna di questo, per chiedere giustizia e per gridare che non
abbiamo paura delle loro strategie di tensione assassine e
liberticide, vecchie e nuovi


12 dicembre CORTEO



Il 12 dicembre è: sciopero generalizzato, un nuovo No Gelmini Day, un'altra mareggiata della formazione, l'anniversario di piazza fontana, "Io non ho paura", decicato ad Andreas uciso in Grecia...il 12 dicembre è l'Onda Anomala.


APPELLO DELLE SCUOLE SUPERIORI di MILANO E PROVINCIA ALLA MOBILITAZIONE IL 12 DICEMBRE:


E' dall'inizio di settembre che noi studenti siamo in mobilitazione permanente contro l'ormai legge Gelmini e la finanziaria di Tremonti sulla scuola.
Non è passata settimana senza che fossimo nelle piazze e nelle strade di Milano con la nostra indignazione e il nostro rifiuto verso la distruzione della scuola pubblica, o che fossimo nelle nostre scuole con le autogestioni e le occupazioni, rendendo nei fatti inattuabile il decreto e mettendo in campo pratiche di autoriforma dal basso, dalle nostre esigenze, dai nostri interessi e dai nostri desideri. Ora la nostra Onda Anomala prepara una nuova mareggiata: il 12 Dicembre, insieme a tutto il mondo della formazione, da ogni collettivo generalizzeremo lo sciopero.
Attraverseremo questa giornata costituendone il potenziale moltitudinario e scardinante, essendo come sempre irrappresentabili da sigle di sindacati e partiti, portando con noi percorsi reali
costruiti ogni giorno in ognuna delle nostre scuole.
Il 12 Dicembre, che vedrà cortei e manifestazioni in tutta Italia, acquista, sopratutto a Milano il valore aggiunto di essere l'anniversario della strage di piazza Fontana.
Chi non ha memoria non ha futuro: la conoscenza degli avvenimenti passati è il requisito fondamentale per capire le dinamiche del presente, saperli attualizzare è il fondamento per riuscire ad essere critici e consapevoli. Per questo nella ricorrenza dell'inizio della strategia della tensione scendiamo in piazza ribadendo il nostro "Io non ho paura": non sarà con le minacce, le denunce e gli sgomberi che riusciranno a fermare l'onda della scuola.
L'abbiamo detto e manteniamo la parola: abbiamo iniziato per non fermarci. Se qualcuno aspetta che il movimento scemi per riuscire a proporre e approvare nuovi decreti in tema di d-istruzione, come il deputato Aprea, si sbaglia di grosso. Così come continuiamo a lottare contro i tagli della Gelmini, non ci stancheremo di bloccare la privatizzazione e la trasformazione delle nostre scuole in vere e proprie fondazioni.
Il 12 dicembre ci troveremo tutti alle 9,30 in largo Cairoli, per dare vita al corteo delle scuole e della formazione, contro ogni logica di devastazione dell'istruzione e ogni meccanismo di intimidazione. Dalla piazza degli studenti e delle mobilitazioni dell'Onda, largo Cairoli, invitiamo tutti a costruire un corteo di tutto il mondo della formazione, dalle elementari alle università, che possa generalizzare lo sciopero e che si concluda in Piazza Fontana, nel giorno dell'anniversario della strage.


Collettivi stdenteschi di: Agnesi, Allende, Berchet, Besta, Boccioni, Bottoni, Caravaggio, Cardano, Carducci, Rec Conti, Gandhi, Giorgi, Kandinsky, Itsos Stainer, Leonardo da Vinci, Cpm Manzoni, Sum Manzoni Ling., Manzoni Ling Pacle, Marie Curie, Molinari, Kaos Omero, Rebelde Parini, Russell, San Vito(Brera), Severi, Tenca, Kaos Varalli-Torricelli, Vittorini, Vittorio Veneto, Italo Calvino (Rozzano), Collettivi di Rho, Collettivo Erasmo-Primo Levi (Bollate), Majorana (Desio) M.Curie (Cernusco), Primo Levi (SanGiuliano), Majorana(Cesano Maderno)
Studenti di: Carlo Porta, Cat da siena, Cavalieri, Einstein, Feltrinelli, Frisi, Galvani, Maxwell, Natta, Pascal, Sraffa, Severi, Tito Livio, Virgilio, Benini(SanDonato), Voghera




7 dicembre, ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI STUDENTI MEDI

DOCUMENTO POLITICO FINALE DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI STUDENTI MEDI
A PISA DEL 7 DICEMBRE

Viviamo una crisi economica sistemica, dovuta all'esplosione
dell'economia capitalista, prodotta da banchieri, imprenditori,
politici, mafie e speculatori, che hanno investito su capitali
ipotetici in realtà inesistenti. Questa grande crisi attuale colpisce
tutti e ci viene fatta pagare in termini di tagli e privatizzazioni,
negazioni di diritti, smantellamento del welfare e di politiche
sociali.
"Noi la crisi non la paghiamo" è lo slogan lanciato dalle scuole e
facoltà in mobilitazione da mesi, e gridato adesso anche da tutti i
soggetti sociali che la crisi non vogliono pagarla, dai precari ai
migranti, dai pendolari ai lavoratori Alitalia, dagli insegnanti agli
occupanti di case.
In questi mesi l'Onda sta dimostrando di saper parlare linguaggi
diversi, di essere uno studente come un professore, un precario come
un genitore, ha mostrato a tutti come ribellarsi alla crisi sia
possibile; per questo sentiamo la necessità di guardare oltre le
scuole e le università.
Il 12 dicembre sarà sciopero generale, un altro sciopero convocato
anche grazie all'Onda, che ovviamente generalizzeremo, chiudendo le
nostre scuole e scendendo in piazza, senza portare sterili solidarismi
ai lavoratori, ma costruendo insieme ad essi una battaglia che è
comune.
Infatti, il nostro governo per uscire dalla crisi sta tentando di
distruggere ogni senso di comunità sociale, mettendo individuo contro
individuo, dirigendo la ricchezza dalle fasce sociali più basse
all'alta finanza e nutrendosi allo stesso tempo di razzismo e
xenofobia, fomentando una guerra tra poveri, nascosta sotto il nome di
meritocrazia.
A questa atomizzazione della società non rispondiamo nel senso
inverso, valorizzando la forza dell'azione collettiva nazionale; oggi
è solo l'unione di individui, capaci di autodeterminarsi
collettivamente, che può opporsi con forza ed efficacia a questi
attacchi indiscriminati.
Il concetto di meritocrazia distorta si ripropone all'interno della
scuola, dove serve a nascondere la selezione sociale; la stessa scuola
che già adesso risponde a logiche di discriminazione e disuguaglianza
e che tradisce la sua natura costituzionale, poiché basandosi sulle
logiche del profitto, si nega come strumento di emancipazione sociale.
Gli otto miliardi di tagli della finanziaria all'istruzione e la
devastazione della legge Gelmini, hanno spianato il terreno e aperto
le porte allo smantellamento completo dell'istruzione pubblica.
Il culmine di questo processo ora lo vediamo nella proposta di legge
del deputato Aprea, presidente della commissione cultura della camera.
Come per l'università, il completamento della privatizzazione
dell'istruzione pubblica coincide con l'istituzione del regime di
fondazione: la qualità dei percorsi di formazione sarà determinata dai
finanziamenti degli enti privati esterni che attraverso questi
acquisteranno un posto nel Considlio di amministrazione, l'organo che
sostituisce il Consiglio d'Istituto, ma ne diminuisce il numero.
La proposta Aprea parla di partner esterni affiliati alle scuole,
sancendo definitivamente la vendita del sistema formativo alle logiche
di mercato e di business.
La proposta di legge comprende anche una ristrutturazione
dell'ordinamento giuridico degli insegnanti, che impone un anno
obbligatorio di precariato e la suddivisione in docenti iniziali,
ordinari ed esperti. L'uscita dal precariato ed il passaggio di
livello è affidato al parere favorevole dei docenti esperti, figure di
fatto analoghe ai baroni universitari.
Questo comporta un'ulteriore verticalizzazione dell'intero sistema di
educazione, a partire dal nuovo ruolo manageriale del preside, le cui
funzioni arrivano fino alla contrattazione individuale con i singoli
docenti.
Come studenti abbiamo la necessità di attraversare queste logiche di
verticalizzazione, costruendo dal basso la nostra autoriforma,
partendo dalle pratiche quotidiane di autogestione e occupazione, di
liberazione di spazi e tempi.
L'autoriforma parte dalla rivalutazione del ruolo dello studente
all'interno della scuola e della sua stessa formazione, per questo si
basa sulla riappropriazione dei contenuti, anche attraverso la
collaborazione studente-docente. La cultura e il sapere critico della
nostra autoriforma si contrappongono alla sterilità del nozionismo
degli attuali programmi ministeriali. Per questo riteniamo
fondamentale aprire la didattica ad una programmazione collettiva e
condivisa, riscrivendo i programmi dal basso all'interno dei gruppi di
materia, rendendo lo studente componente fondamenale ed attiva
dell'istruzione e la scuola in grado di saper affrontare i mutamenti
generazionali e sociali.
Ad esempio una di queste evoluzioni è il meticciamento e la
multietnicità. La cultura deve saper essere inclusiva e valorizzare
l'eterogeneità culturale, rifiutando ogni tentativo di introduzione
del razzismo, come per le classi ghetto.
La formazione deve essere accessibile a tutti, senza discriminazioni
né per il colore della pelle, né per la possibilità economica: per
questo dai libri di testo ai trasporti, dai teatri ai musei, l'accesso
ai saperi deve essere gratuito e libero.
E' evidente che per garantire tutto questo servono fondi, gli stessi
fondi di cui l'istruzione, come la sanità e l'intero settore pubblico
vengono continuamente privati, mentre basta un prete per farli saltare
fuori e mentre vengono continuamente finanziate le spese militari.
La scuola non deve pagare la crisi economica né in termini di
finanziamenti, né tantomeno in termini di vite. La tragedia di Rivoli
testimonia l'assurdità di anni di politiche di tagli e disinteresse
nei confronti dell'edilizia scolastica. Non si può morire di scuola,
non si può morire sul lavoro, non si può morire nelle piazze.
Gli stessi meccanismi di intimidazione e repressione che vediamo
applicati nelle nostre città hanno raggiunto le peggiori conseguenze
sabato scorso ad Atene, dove un ragazzo di 15 anni, Andreas, è stao
ucciso dai colpi sparati da una camionetta di polizia durante un
corteo in favore del diritto allo studio.
Ad ogni meccanismo e strategia di tensione rispondiamo che non siamo
noi ad avere paura.
A dimostrare di averne sono i governi in crisi che, non sapendo più
come gestire un sistema che gli è sfuggito dalle mani, un'onda in
grado di travolgerli, sono pronti persino a sparare, a sguinzagliare i
soliti utili idioti provocatori nelle piazze, a denuciare e sgomberare
gli studenti che occupano.
La loro debolezza non ci spaventa, le politiche securitarie non
possono fermare il movimento di oggi come quello di ieri.
Il 12 dicembre, nell'anniversario della strage di piazza Fontana del
1969, dedicheremo le nostre manifestazioni ad Andreas. Intanto, in
questi giorni riempiremo le nostre città di iniziative diffuse per
denunciare la vergogna di questo omicidio e per chiedere giustizia.
Stiamo lottando da anni in difesa della scuola pubblica e per la
costruzione di un sistema formativo migliore. Continuiamo adesso di
fronte ai nuovi tentativi di svendita e di privatizzazione: in
concomitanza della discussione in parlamento della proposta di legge
Aprea ci saranno giornate di autogestione, occupaizione, blocco della
didattica e nei giorni dell'approvazione una grande data di
mobilitazione nazionale in ogni città, che miriamo a condividere con
una cittadinanza consapevole dei problemi della scuola, che riguardano
l'intera società.

COLLETTIVI E COORDINAMENTI STUDENTESCHI DI: PISA, MILANO, ROMA,
BOLOGNA, TORINO, NAPOLI, BARI, REGGIO EMILIA, VIAREGGIO, CAGLIARI,
FIRENZE, EMPOLI, LA SPEZIA, ALESSANDRIA, POTENZA, PARMA, LIVORNO,
MASSA, LUCCA, VELLETRI, VERONA...

mercoledì 19 novembre 2008

Assolti tutti i vertici per il massacro Diaz


Assolti tutti i vertici della polizia. Finte condanne (condonate e già in prescrizione) per la "manovalanza" del massacro della scuola Diaz durante il G8 di Genova.

Il collegio giudicante ha atteso che fossero conclusi i telegiornali della sera per leggere una delle sentenze più vergognose mai pronunciate in Italia.
Il messaggio è chiaro: la polizia non si tocca.
L’impunità per i crimini commessi dalle forze dell’ordine durante i giorni del G8 di Genova estende quindi le sue ombre inquietanti sul passato e sul futuro. Ricorda che in questo paese c’è una lunga tradizione (ogni tanto rievocata dalle esternazioni di Kossiga) di sospensione di qualsiasi regola costituzionale, in particolare in adempimento di strategie di contenimento e repressione del conflitto sociale, e che il futuro è indicato "in nome del popolo italiano" e ci parla di un ruolo sempre maggiore della società del controllo e della militarizzazione, a fronte di stagioni di crisi globali, da una parte, e di sommovimenti di ribellione dall’altra.
La sentenza della Diaz, dopo quella di Bolzaneto in cui le torture dei prigionieri sono divenute percosse e lesioni, e per i torturatori non c’è stata nemmeno la rimozione dal servizio, ci conferma quello che fin dall’inizio era intuibile: la strada della giustizia per Genova impostata sui principi di legalità assoluta e affidata ai tribunali dello stato, è una strada chiusa. Gli unici a pagare, seguendo questa logica, sono i manifestanti: pesantemente condannati ed immolati come capri espiatorio sull’altare (bipartisan) della legge.

Ecco i nomi dei massacratori
Il tribunale ha condannato, sostanzialmente tutto il VII nucleo comandato da Vincenzo Canterini, anche se gran parte delle condanne sono state mitigate per effetto del condono. Canterini, condannato a 4 anni, è stato riconosciuto responsabile di falso ideologico e di calunnia in concorso mentre Michelangelo Fournier (2 anni di reclusione e non menzione), Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri e Vincenzo Compagnone sono stati condannati a tre anni ciascuno per lesioni personali continuate.
Per l’episodio delle molotov il tribunale ha condannato Pietro Troiani (3 anni) e Michele Burgio (2 anni e mezzo) per la calunnia e per il porto illegale di armi da guerra. A tutti sono state concesse le attenuanti generiche ritenute prevalenti sulle aggravanti contestate a Fournier, Troiani e Burgio ed equivalenti per gli altri. Luigi Fazio, che è stato condannato a un mese di reclusione, è stato dichiarato interdetto dai pubblici uffici per un anno. Per lui il tribunale ha stabilito la non menzione.
Tutti gli altri hanno avuto uguale pena accessoria per la durata delle rispettive pene. Le pene inflitte a Basili, Tucci, Lucaroni, Zaccaria, Cenni, Ledoti, Stranieri, Compagnone, Troiani e Burgio sono state interamente condonate. Il tribunale ha dichiarati condonati anche 2 anni della pena inflitta a Canterini. Infine, il tribunale ha stabilito che Canterini, Fournier, Basili, Tucci, Lucaroni, Zaccaria, Cenni, Ledoti, Stranieri e Compagnone siano condannati in solido e con il responsabile civile, Ministero dell’ Interno, al risarcimento di tutti i danni patiti dalle parti civili.

Gli assolti - Il Tribunale di Genova, con la sentenza di oggi sui fatti della scuola Diaz al G8 del 2001, ha assolto perche’ il fatto non sussiste Giovanni Luperi, capo del dipartimento analisi dell’ Aisi, e Francesco Gratteri, capo della direzione centrale anticrimine.
Per loro l’ assoluzione e’ stata pronunciata con formula piena. Sono stati anche assolti Massimo Nucera e Maurizio Panzieri per l’ episodio della coltellata ricevuta da Nucera durante il blitz nella scuola Diaz. Sia Nucera che Panzieri, accusati di calunnia, sono stati assolti perche’ il fatto non sussiste. Assolti anche Gilberto Caldarozzi, Filippo Ferri, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi e Davide Di Novi.
Con loro sono stati assolti anche Massimiliano Di Bernardini e Salvatore Gava. Alfredo Fabbroccini, l’ unico per il quale i pm avevano chiesto l’ assoluzione, e’ stato completamente scagionato.
Il tribunale ha anche assolto Canterini dall’ accusa di lesioni ai danni di una parte civile assieme a Fournier, Basile, Tucci, Lucaroni, Zaccaria, Cenni, Ledoti, Stranieri e Compagnoni.


ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI

PER NOI SARETE SEMPRE COINVOLTI!

NOI LA DIAZ NON LA SCORDIAMO!

questo sarà lo striscione appeso fuori da scuola, perchè noi non dimentichiamo...perchè nessuno possa farlo!

lunedì 17 novembre 2008

27 novembre CORTEO abbiamo iniziato per non fermarci!

La legge Gelmini è tagli, licenziamenti, privatizzazione, svendita, selettività, meritocrazia, condotta, grembiulini.

Noi siamo il rifiuto più radicale e determinato nei suoi confronti, siamo il bastone nelle ruote della ministra, noi siamo l’onda anomala.

Il 14 Novembre, dopo decine e decine di iniziative di cortei e iniziative da ogni scuola e facoltà d’Italia, il movimento dell’onda ha invaso Roma con un corteo nazionale moltitudinario che ha portato fin sotto Palazzo Chigi la voce degli studenti, dei precari, degli insegnanti, dei genitori.
La nostra onda incontrollabile, irrappresentabile da sigle di partiti e sindacati non accetterà paletti o compromessi: abbiamo cominciato per non fermarci fino a che il provvedimento non sarà completamente smantellato.

Noi siamo l’onda che, oltre ad essere irremovibile contro la legge Gelmini, è decisa a costruire una scuola diversa, autoriformandola dal basso nelle pratiche quotidiane, insieme a tutte le migliaia e migliaia di gocce che formano il nostro movimento, con tutte le gocce che la crisi di questo governo non hanno nessuna intenzione di pagarla.

27 NOVEMBRE
CORTEO
H 9.30 LARGO CAIROLI
h8.00 davanti @ parini

ANNA ADAMOLO, L'ONDA ANOMALA E' INCONTROLLABILE!

Anna Adamolo è un immaginario non domato e non normalizzato, è la volontà di tenere aperto il molteplice e il possibile contro l’arroganza di un pensiero contabile, è il rifiuto di sanare le difficoltà dell’oggi con le miserie di domani.

Anna Adamolo è “Noi la crisi non la paghiamo”, Anna Adamolo sono le studentesse e gli studenti, le precarie e i precari, le maestre e i maestri, le insegnanti e gli insegnanti, le bambine e i bambini, le mamme e i papà che in questo mese e mezzo hanno portato nelle piazze d’Italia una protesta mai vista contro i truffatori del presente e del futuro.







L’onda anomala non si ferma. E non produce solo rabbia, mobilitazione e fermezza nell’opporsi al disegno di sfascio e di degrado dell’istruzione pubblica in Italia.

Le mobilitazioni contro il decreto Gelmini stanno creando anche forme di espressione e di comunicazione originali e vive, che dimostrano quanto bene facciano le lotte all’intelligenza individuale e collettiva.

Anna Adamolo (nome in cui è facile riconoscere un’analogia con “Onda Anomala”) è un nuovo personaggio che sta prendendo il suo posto nelle mobilitazioni fisiche e virtuali contro la politica del governo in materia di istruzione pubblica, scuola, università e ricerca.

Questo progetto è il frutto della collaborazione di collettivi studenteschi, precari, lavoratori della comunicazione sparsi per l’Italia e all’estero, che si sono uniti per dare al movimento uno strumento in più per esprimere la ricchezza dei propri contenuti e delle proprie forme comunicative.

Anna Adamolo è un “nome collettivo” attraverso cui chiunque (studenti singoli e organizzati, docenti precari e di ruolo, genitori, lavoratori della scuola, cittadini) può raccontare la propria esperienza e la propria storia, fare proposte di lotta e di miglioramento della scuola e università, creare contatti e nuove esperienze, o semplicemente esprimere il suo dissenso.

Anna Adamolo nasce dalle pagine e dai siti della rete, ma lo troverete presto nelle piazze e nelle strade d’Italia durante le mobilitazioni e i cortei, nelle lezioni autogestite, nelle iniziative di autoformazione, e in tutti i luoghi in cui studenti, insegnanti e famiglie lavorano concretamente per un diverso funzionamento dell’istruzione pubblica. Al servizio della crescita della conoscenza e non dei baroni, delle clientele politiche, degli appetiti economici e delle mafie.


Scrivi la tua protesta ad annaadamolo@ministeroistruzione.net e ad annaadamolo@inventati.org

Racconta come tu sei Anna Adamolo, telefona al numero
+39 0698351264

ANCHE SU FACEBOOK!
http://www.facebook.com/pages/Anna-Adamolo

IL VERO SITO DELL'ISTRUZIONE PUBBLICA!
Da oggi il sito www.ministeroistruzione.net diventa il sito del nuovo ministro. Ma non basta, vogliamo scacciare il vecchio ministero pure da google, per questo chiediamo a tutti di partecipare al googlebombing contro il vecchio ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, linkando l'indirizzo www.ministeroistruzione.net con la parola "Ministero dell'istruzione".

venerdì 31 ottobre 2008

30 ottobre, DAY AFTER! 200MILA PERSONE NEL SECONDO NO GELMINI DAY!

Milano 30 Ottobre: RIPRENDIAMOCI LO SCIOPERO, SIAMO NOI L'ONDA CHE TRAVOLGE!

Guarda lo speciale su globalproject:
http://www.globalproject.info/art-17575.html

Dai mille rivoli che convergono verso Cairoli da ogni scuola e facoltà della città una sola voce da Scuole e Università : "non pagheremo noi la vostra crisi !".
Oggi a Milano non ci sono in piazza i Confederali ma nessuno se ne accorge. Come in molte altre città d'Italia Milano è invasa da un oceano di persone.
In quello che è stato rilanciato come il 2° No-Gelmini Day (il primo era stato lo scorso 17 Ottobre), una moltitudine si è messa in movimento, oltre 200mila persone, tutta la scuola insieme nei tre spezzoni : aprono le primarie con gli insegnanti, i precari, i genitori, i lavoratori, i bambini, seguono i collettivi studenteschi delle scuole superiori di Milano e Provincia, e poi le Facoltà e Accademie di Milano in mobilitazione.
Così da Cairoli, la piazza di partenza, e da altri pre-appuntamenti (come Cordusio piazza da cui sono partiti gli universitari) è un unico ininterrotto fiume fino a Piazza Duomo stracolma mentra ancora la coda deve partire.
Poi alla fine studenti delle scuole ed università continuano oltre Duomo con un nuovo simbolico viaggio selvaggio ed incontrollabile attraverso la città, per chiudere (per ora) questa giornata con un grande presidio-assemblea spontanea in Piazza Affari, sede della Borsa di Milano : "Banchieri e bancarottieri non pagheremo noi la vostra crisi". "Loro votano il decreto, noi blocchiamo la città" : continuano così da oggi le mobilitazioni incontrollabili verso i prossimi appuntamenti del 3, 7 e 14 Novembre. "L'onda è anomala, imprevedibile e antirazzista", per sancire questo senza ambiguità in testa al corteo e dentro gli spezzoni striscioni e coreografie dedicate al no alle classi differenziali (classi ponte).
L'onda milanese dedica il corteo di oggi ad Abba.
Dalle scuole i collettivi hanno annunciato per le prossime settimane ancora decine di occupazioni e autogestioni. Infatti uno dei cori più gridati oggi era "Occupa tutto! Occupa subito!", perchè il modo più efficace per far ritirare il decreto è riprenderci le scuole.
Dallo spezzone delle facoltà e accademie in mobilitazione sono stati rilanciati i prossimi appuntamenti: domani lezioni in piazza Duomo a partire dalle 10.30.
Ovviamente lunedì prossimo tutti ad assediare la Gelmini al Politecnico in Bovisa.

Dal comunicato post corteo del coordinamento dei collettivi studenteschi e dei collettivi universitari

venerdì 17 ottobre 2008

Report dal No GelminiDay!



COMUNICATO POST CORTEO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI!

Milano - 17 Novembre 2008 Sciopero Generale & No Gelmini Day 50.000 persone invadono Milano! Studenti medi e universitari, professori, maestri, genitori e personale Ata in un imponente corteo contro il decreto Gelmini

Una moltitudine ha invaso stamattina il centro di Milano. La giornata è cominciata presto con blocchi e picchetti in scuole e facoltà, per formare i numerosi spezzoni che hanno raggiunto Cairoli. Alle 9.30 la piazza era già stracolma e la testa ha iniziato a muoversi. Decine e decine di striscioni e slogan dei collettivi contro il decreto Gelmini e contro la mozione razzista della Lega appena discussa in parlamento.

L’imponente corteo ha invaso le vie del centro per poi unirsi alle migliaia di professori, maestri, genitori, bidelli e bambini partiti da Missori, in un unico coro di protesta deciso e determinato. Il percorso si è concluso con un assedio al Provveditorato di via Ripamonti, difeso da transenne e centinaia di celerini. Una parte di studenti è riuscita a superare il blocco e arrivare sull’ingresso del Provveditorato esponendo lo striscione di testa del corteo:"Blocchiamo il decreto, occupiamo dappertutto. Gelmini, la scuola ti ripudia! La rivolta è qui ed è appena cominciata".

Dalle dichiarazioni della Gelmini, invece, sembra che la nostra ministra viva su un altro pianeta: oggi si è mobilitato tutto il mondo della scuola, centinaia e centinaia di migliaia hanno manifestato in tutta Italia contro lo smantellamento della scuola pubblica e dell’intero sistema di istruzione, contro chi a forza di tagli e svendita vuole lasciare la formazione in preda dell’ignoranza e intanto approvare decreti razzisti, contro chi saccheggia ogni risorsa e pretende di tenerci a bada con l’inutile voto di condotta. Eppure la Gelmini sostiene di non comprendere le proteste, nega l’evidenza di un osceno provvedimento leghista, razzista e xenofobo che si commenta da sè. La scuola deve essere libera, garantita, accessibile, piena di sapere e cultura perchè e innanzitutto un diritto di tutti, a prescindere dalla condizione economica o dal colore della pelle.

Dalla piazza i collettivi studenteschi hanno rilanciato un blocco totale e immediato delle lezioni e della didattica, nelle scuole come nelle facoltà. Il giorno dopo l’approvazione definitiva del decreto Gelmini, il DayAfter, in tutta Milano, come in tutta Italia, gli studenti si riprenderanno e occuperanno le proprie scuole, ridandole alla cultura e alla socialità, difendendole dalla devastazione. Intanto dovremo ancora aspettare che la Gelmini venga a Milano: per la seconda volta in una settimana la ministra si è rifiutata di venire nella nostra città per paura delle contestazioni. La aspettiamo il 3 novembre all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico, con un assedio di altrettante persone, decise a bloccare la Gelmini e la sua d-istruzione.

Saremo ovunque nelle scuole come nelle piazze: la scuola ripudia la Gelmini e il suo decreto! Resisteremo un minuto di più, la nostra rivolta è appena cominciata....

COORDINAMENTO DEI COLLETTIVI STUDENTESCHI DI MILANO E PROVINCIA

Anche dal Parini stamattina abbiamo costruito un bello spezzone all'interno del corteo, dopo il picchetto davanti a scuola.




MA QUALI TAGLI, MA QUALE SVENDITA?
CONTRO QUESTA DEVASTAZIONE,
PARINI SEMPRE IN MOBILITAZIONE!



domenica 12 ottobre 2008

17 ottobre CORTEO h.8.00 davanti al Parini!

Contro una riforma fatta di tagli, svendita, privatizzazione e un distorto senso della "serietà" (voti in condotta, grembiulini, esami a settembre anzichè fondi e garanzie per tutti di accesso all'istruzione", venerdì 17 ottobre tutta la scuola scende in piazza in uno sciopero generale, in cui noi studenti sfileremo per le strade di Milano con professori, maestri, bidelli, genitori... .
Lunedì 13 la Gelmini si è tirata indietro dall'organizzare e presentarsi ad una assemblea pubblica al Pirellone per paura delle contestazioni. Con le numerosissime mobilitazioni delle scorse settimane le abbiamo fatto capire che gli studenti e la scuola la ripudiano.
Venerdì torniamo a farci sentire, perchè sappia che nel caso in cui pensasse di ripresentarsi a Milano, non avrà certo una buona accoglienza e per dare una risposta decisa e determinata da parte di tutti coloro che danno vita alla scuola e la attraversano quotidianamente, per affermare che essa è il nostro bene comune da difendere di fronte a questa devastazione.

COLLETTIVO REBELDE

lunedì 6 ottobre 2008

ELEZIONI PARINIANE...

Il 24 ottobre si svolgeranno le elezioni per i rappresentanti di classe e d'istituto degli studenti..

per il COLLETTIVO i candidati al consiglio d'istituto sono:

Elena Fusar Poli 2B
Gaia Bacciola 3E
Petra Deidda 2G
Sergio Massari 1B

venerdì 3 ottobre 2008

QUALCHE FOTO DEL CORTEO...




Stamattina dopo picchetti e iniziative in moltissime scuole, alle 9.30 è partito il primo corteo dell'anno contro il ddl Gelmini. Fino a tarda mattinata si sono continuamente aggiunti spezzoni da diverse zone di Milano e da varie città della provincia, che hanno formato un corteo da più di 5.000 studenti!

E questo è solo l'inizio, l'autunno caldo è appena cominciato!

per uno speciale sul corteo di Milano: http://www.globalproject.info/art-17114.html

per uno speciale sulle mobilitazioni nelle altre citta':http://www.globalproject.info/art-16771.html

giovedì 25 settembre 2008

venerdì 3 ottobre CORTEO STUDENTESCO!

Contro il decreto legge Gelmini, un corteo studentesco in una giornata di mobilitazioni e iniziative diffuse in moltissime città d'Italia.

h.8.00 davanti al Parini

e verso il corteo:
-martedì 30 settembre h14.30 assemblea del collettivo
-martedì 30 durante la mattinata ASSEMBLEA D'ISTITUTO sul ddl Gelmini

la gelmini si presenta...


ABBA VIVE! STOP VIOLENCE, STOP RACISM!



All'alba di domenica mattina Abdul, un ragazzo di 19 anni, è stato ucciso a colpi di spranga da proprietari di un bar in via Zuretti che lo accusavano di aver rubato un pacco di biscotti.

I suoi assassini sono usciti dal locale e hanno inseguito Abdul e i suoi amici a bordo di un furgoncino al grido di “sporchi negri vi ammazziamo tutti”.

L'assurda morte di Abdul trova spiegazione solamente nel clima di terrore e odio che mass media e politici stanno portando all'esasperazione, insinuando paura e sospetto verso tutti coloro che vengono additati come diversi.

L'episodio dell'altra mattina non è purtroppo isolato, solamente negli ultimi mesi se ne possono contare molti altri: da bombe molotov lanciate nel campo nomadi di Napoli, pestaggi ai danni di migranti, una coppia gay aggredita a Roma, un ragazzo ucciso a Verona e uno accoltellato a Varese da militanti neofascisti, fino all'apertura di Cuore Nero a Milano, sede delle peggio organizzazioni squadriste della estrema destra.

Tutto questo ha modo di proliferare grazie a un clima di ignoranza che si presta a facili strumentalizzazioni

Giovedì 18 settembre e sabato 20 settembre ci saranno due cortei, rispettivamente studentesco e di cittadinanza contro ogni razzismo e xenofobia, contro ogni provvedimento e campagna che legittimi episodi come la morte di un ragazzo di 19 anni, contro un clima di anti politica, di appiattimento culturale e di esasperazione che ha portato a questo omicidio.

Collettivo*Rebelde



bentornati a scuola..RICOMINCIANO LE ASSEMBLEE DEL COLLETTIVO REBELDE!

PERCHE’ LA SCUOLA SIA FATTA SU MISURA DEGLI STUDENTI.

PERCHE’ LO STUDIO SIA SOLO UN MEZZO PER UN PENSIERO AUTONOMO.

PERCHE’ SI SPENGA LA TELEVISONE E SI ACCENDANO I CERVELLI.

PERCHE’ L’ANTIFASCISMO E L’ANTIRAZZISMO VENGANO RIVALUTATI COME VALORI FONDAMENTALI DELLA NOSTRA FORMAZIONE.

PERCHE’ LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE.

PER CHIUNQUE SIA STANCO DI FARE DA SPETTATORE NEUTRALE ALLE SCELTE CHE LO RIGUARDANO.

PER CHIUNQUE ABBIA QUALCOSA DA CONDIVIDERE


TUTTI I MARTEDì, h 14.30


martedì 22 aprile 2008

25 Aprile - Liberazione



Il 25 aprile, giornata della liberazione dall'oppressione del nazi-fascismo, non ha rappresentato l'inizio di una nuova epoca in Italia?

Dopo quella data, non sembrava essere definitivamente conclusa l'esperienza di ideologia, di potere e di governo fascista?

Sì..ma ne siamo proprio sicuri?

Razzismo e xenofobia, repressione e controllo, guerra e negazione dei diritti sono ancora oggi all'ordine del giorno.

Vengono sgomberati e bruciati campi rom, si tenta di negare l'accesso all'asilo ai bambini figli di clandestini, la risposta all'immigrazione è rappresentata da muri, cpt e rimpatri, sono continuamente sotto attacco leggi come l'aborto o il divorzio, ostacolate le unioni di fatto, l'omosessualità, la libertà di scelta sul proprio corpo e sulla propria identità.

Per di più chi è al governo non trova di meglio che affermare che i libri di scuola vanno cambiati, perché “troppo intrisi di resistenza”. Come se i programmi ministeriali fossero rivoluzionari!

Questo tipo di affermazioni palesa la precisa volontà di riscrivere e cancellare la nostra memoria storica, togliendoci così gli strumenti indispensabili per capire il presente.

In un quadro di razzismo, intolleranza, xenofobia, controllo e guerra diventa indispensabile applicare il diritto di resistenza contro ogni tipo di politica volta in questo senso, costruendo percorsi di cultura reale e di rifiuto di qualsiasi forma di fascismo: quello del ventennio e quello di oggi.


25 APRILE, DIRITTO DI RESISTENZA CONTRO OGNI FASCISMO!


collettivo rebelde

www.collettivorebelde.blogspot.com








mercoledì 19 marzo 2008

Kit Antidroga

Vogliamo Anche Le Rose



SINOSSI

Anita, Teresa e Valentina non si sono mai incontrate. Hanno vissuto nell'Italia degli anni sessanta e settanta, in età diverse e in città lontane. Ma le loro storie vere, riportate in diari privati, sono in un'ideale continuità, testimonianza di lotte famigliari e politiche, personali e collettive, per affermare autonomia, identità e diritti in un Paese patriarcale.

Nel 1964, Anita è un'adolescente, ragazza brava di una famiglia bene. E' timida e riflessiva. Spesso si chiude nella stanza notturna e confessa al suo diario tutto il suo senso di inadeguatezza e fragilità. "Ci ha invitati la famiglia di sotto: questa sera devo andare per la prima volta a ballare! Ho una fifa maledetta, mal di stomaco eccetera. Quanti anni ho?? Quasi diciassette!! … e invece sono stata coraggiosissima!".
Mentre fuori dall'appartamento borghese della Milano bene, i suoi coetanei iniziano a fare esperienza di autonomia e rivolta, lei si chiude e fa i conti con i dettami di una cultura borghese, autoritaria e moralista. Anita vorrebbe scoprire l'amore e il sesso, ma l'educazione che le hanno impartito la blocca inibendole una piena e consapevole esperienza del suo corpo e della sua vita.

Teresa invece l'amore e il sesso li ha già scoperti, e a soli vent'anni è rimasta incinta. Cosa fare? Come gestire una gravidanza indesiderata in una cultura meridionale quale quella della sua famiglia? "Per un'altra donna questo momento poteva essere di grande felicità. Ma non per me. Per me è la tragedia. Per me è la fine. Penso solo a mio padre, a mia madre, e che sarebbe meglio morire". Teresa decide di abortire, e così il diritto per cui si stava battendo insieme alle compagne del collettivo non è più uno slogan ma diventa parte della sua vita, visto che l'aborto nel '76 è illegale. Lascia il suo paese nel Sud e va a Roma: maestosa, straniante e ora nemica, sfila nelle sue strade rumorose e nei palazzi fitti. Teresa farà esperienza di un aborto clandestino, consumato in una stanza anonima, su di un lettino gelido, da un ginecologo sconosciuto. Riporterà sulle pagine del diario i sentimenti e le riflessioni di una pratica che da lì a poco diventerà un diritto, per lei non più astratto.

Valentina a Roma c'è nata, ci vive e opera da militante femminista, attiva nei circoli e collettivi, ben nota al "Governo Vecchio". Vive i suoi trent'anni intensamente, mettendo sempre in relazione il "personale con il politico", cercando di trovare un equilibrio possibile tra le muse del separatismo e una piena e condivisa storia d'amore con uomo. Una sera è con il suo Francesco, finalmente intimi, ma una telefonata la distoglie: un commando di compagne ha gambizzato un ginecologo. Deve correre, sperando di trovare al ritorno la sua storia d'amore ad aspettarla.
Ma Valentina è consapevole che questo grande periodo conflittuale di lotte e passioni. politica e sesso, sta finendo perchè, come scrive sul suo diario: "Siamo sconfitti, uomini e donne, dopo il '77 e penso che i veri effetti saranno lenti a insediarsi nelle nostre coscienze".

Queste tre donne non si conoscono, ma la loro testimonianza ha una ugual tensione e si muove, inconsapevole, in un'unica direzione: un sommovimento generazionale che ha preso le singole e private concezioni della vita e del mondo e le ha fuse in una visione collettiva e pubblica. I 20 anni che hanno cambiato la vita di ognuno di noi.

NOTE DELLA REGISTA

Il film immagina gli eventi narrati nei diari ricorrendo a materiali di repertorio dell'epoca, accostandoli, forzandoli ed esaltandoli in una libera interpretazione che vuole andare al di là della ricostruzione storica per cogliere il più possibile tutta la verità emotiva e esistenziale di cui la storia è fatta.
Fotografie, fotoromanzi, filmini di famiglia, inchieste e dibattiti televisivi, film indipendenti e sperimentali, riprese militanti e private, pubblicità, musiche e animazioni d'epoca e originali, oltre ai tre diari privati, sono la stratificazione visiva e sonora su cui riscrivere una storia del passato recente alla luce di un futuro incerto.
Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni 60 e la fine degli anni 70 per metterla in relazione, a partire dal 'caso italiano', con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l'intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o addirittura platealmente rimessi in discussione. Dove sono approdate oggi queste donne? Che tipo di coscienza hanno di sè, quali sono ancora i traguardi da raggiungere, i desideri da esaudire? Come vivono le loro relazioni affettive, l'amore, la maternità?
Di quanto esigeva il celebre slogan "Vogliamo il pane, ma anche le rose", con cui nel 1912 le operaie tessili marcarono con originalità la loro partecipazione a uno sciopero di settimane nel Massachusetts, forse il necessario, il pane, è oggi dato per acquisito. Ma le donne si sono battute per un mondo che desse spazio anche alla poesia delle rose. Ed è una battaglia più che mai attuale.

I MATERIALI DEL FILM

I DIARI DI ANITA, TERESA E VALENTINA provengono da Fondazione Archivio Diaristico Nazionale Pieve Santo Stefano.

Film d'autore:

  • "X chiama Y" di Mario Masini
  • "Anna" e "Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro" di Alberto Grifi
  • "Se l'inconscio si ribella" di Alfredo Leonardi
  • "D - non diversi giorni.." di Anna Lajolo e Guido Lombardi
  • "Il piacere del testo", "Il filo del desiderio", "Ciclo continuo", "Bagagli" di Adriana Monti animazioni di Giulio Cingoli - Studio Orti
  • "Curiosità" e "La ragazza ideale" di Nino e Alfredo Pagot
  • "Cenerentola" di Pino Zac
  • "L'amore in Italia" di Luigi Comencini

Altri repertori da:

  • Archivio filmati storici Studio Moro
  • Cineteca di Bologna
  • Fondazione Cineteca Italiana
  • Archivio privato Ranuccio Sodi, Show Biz, Milano
  • Cinefiat, Torino
  • Aamod
  • Teche Rai - Rai Trade
  • Cineteca del Friuli
  • Cineteca Nazionale
  • Fondo privato Franca Zacchei
  • Fondo privato Clelia Pallotta
  • Fondo privato Famiglia Summaria
  • Fondo privato Anna Bottesini
  • Fondo privato Giorgio Magister

venerdì 7 marzo 2008

Foto Corteo NO VAT

Ecco le foto della manifestazione NO VAT:

In Piazza Cairoli - 9.30

La Piovra-Vaticano


Fine del corteo - Parco Vetra

martedì 4 marzo 2008

Volantino Corteo 7 Marzo - NO VAT

7 MARZO - CORTEO NO VAT!

Il Papa tuona contro l’aborto, la 194, l’omosessualità (e gran parte delle decisioni prese con la
propria testa) e così pure i vescovi, i cardinali, i politici catto-fondamentalisti.
Vengono proposte moratorie sull’aborto, liste “pro-life”, irruzioni delle forze dell’ordine negli
ospedali per accertamenti su alcune operazioni di interruzione di gravidanza (Napoli).
Vengono censurate mostre e film festival sul tema dell’omosessualità, definita come una malattia.

Con la scusa di una “difesa della vita” ecclesiastici e uomini politici riescono ad incrementare quello
che è il controllo sulle libertà individuali riguardanti le scelte che ogni donna compie sul proprio
corpo, in un contesto in cui l’autodeterminazione viene negata non solo alle donne, ma a chiunque
e a qualunque cosa sfugga alle loro logiche e alla loro morale, passando anche attraverso quello che
è un controllo sulla cultura.

Per esempio, all’interno delle scuole spesso i corsi di educazione sessuale vengono tenuti da
consultori dichiaratamente antiaboristi, e non si capisce che informazione possiamo ricevere da
chi antepone a principi scientifici una dottrina religiosa.
Il sapere che vogliamo è libero e laico, deve offrire la possibilità di essere in grado di scegliere per
sé e autodeterminarsi sulla base di informazioni, di discutere e di confrontarsi.
Di non restare ingabbiati in un controllo, che oltre a colpire i corpi prova anche a inglobare le
menti e la cultura.
7 MARZO CORTEO NO VAT
H.8.00 DAVANTI AL PARINI


collettivorebelde

giovedì 28 febbraio 2008

Corteo 7 Marzo - NO VAT


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